mercoledì 30 luglio 2008

lettera ad un amico

Ci sono particolari momenti della vita in cui si ha bisogno di sfogarsi con un amico, forse è brutto ricordarsi di loro solo nei momenti di più bisogno…
Avevo voglia di parlarti un po’ della mia vita…di cercare conforto nelle tue parole, nel tuo ascolto.
Sono arrivata ad un punto della mia vita in cui mi sento sprofondare in un buco nero sempre più profondo, e le lacrime che ricaccio giù risalgono prepotentemente in superficie.
Non ho più voglia di essere la solita “buona”… vorrei essere più cattiva, più egoista… Vorrei pensare un po’ di più a me stessa… ad essere felice… ed invece…
Non ce la faccio più a sentir parlare sempre del passato, di quando il mio uomo era felice con sua moglie, di quanto ha sofferto quando lei lo ha lasciato, di quando voleva morire… o dell’unico essere maschio ancora al mondo capace di soffrire per amore…
Sono stufa a 44 anni di dover inseguire ancora un lavoro, perché sei sempre il solito precario e devi tornare a scegliere la sede del lavoro, e devi cambiare sede di lavoro, rifarti nuove conoscenze, nuovi colleghi, nuovo modo di lavorare. Già! ma dovrei essere fortunata vero per tanti? Sono una dipendente statale con un super stipendio 1000 euro al mese…che se ci togli la spesa per cinque persone, il mutuo, e le bollette.. non ti resta manco uno spicciolo per un gelato.
Sono demoralizzata di avere questo carattere di m…. che mi fa sempre rincorrere un po’ di affetto… che tocca il cielo con un dito quando sente il suo piccolino dirle “mamma ti voglio bene”… che vorrebbe che il grande parlasse un po’ più con lei… e soprattutto vorrebbe che sua figlia abitasse ancora lì con lei… che vorrebbe sentirsi DAVVERO importante per qualcuno…
Caro amico mio quanto vorrei avere il coraggio di andarmene da qui, avere il coraggio di inseguire il mio sogno, l’Africa……….
Irraggiungibile……….. questo è davvero chiuso nell’ultimo cassetto!
Oppure Ricominciare tutto da capo nell’Isola che mi ha subito conquistata dalla prima volta che ci sono stata “l’isola di KRK”.
So che non avrò mai coraggio abbastanza per allontanarmi da due figli grandi…e quindi me ne continuerò a stare qui, nei miei casini,
nei miei pianti, ascoltando la musica che mi rigenera, ascoltando Ligabue…
………quando l’hai capito che la vita non è giusta come la vorresti te…quando il cuore senza un pezzo il suo ritmo prenderà, quando l’aria che fa il giro i tuoi polmoni beccherà…quando questa m…. intorno sempre m…. resterà….
Leggero…nel vestito migliore…sulla testa un po’ di sole e in bocca una canzone…
Ps: Grazie amico mio per l’attenzione…

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