Riporto dal sito Orizzontescuola.it:
Dopo settimane di polemiche fra ministri, partiti, governo, confindustria ecc. il governo con il DL n. 5 del 22 febbraio ha stabilito:
- che il 17 marzo 2011 è festa nazionale
- che questa festa non deve avere costi né per le imprese né per l'amministrazione pubblica
Nei fatti, però a qualcuno costerà e cioè ai lavoratori ed alle lavoratrici a cui viene sottratta una festività soppressa.
Peccato che questi signori così attenti ai conti delle imprese ed a quelli delle pubbliche amministrazioni non tengano in alcun conto il fatto che, sempre nel 2011, il 25 aprile ed il 1 maggio cadano uno il giorno di Pasquetta e l'altro di domenica.
Questo mentre
1. le nostre retribuzioni vengono tagliate grazie al blocco dei contratti e degli automatismi salariali
2. prosegue uno spaventoso taglio degli organici
È ora che anche noi impariamo a fare i conti di quanto ci viene sottratto in termini di reddito e di qualità della vita e del lavoro e che ci organizziamo per il salario, i diritti, la dignità.
Disposizioni per la festa nazionale del 17 marzo 2011
DECRETO-LEGGE 22 febbraio 2011, n. 5
Art. 1
1. Limitatamente all'anno 2011, il giorno 17 marzo e' considerato giorno festivo ai sensi degli articoli 2 e 4 della
legge 27 maggio 1949, n. 260.
2. Al fine di evitare nuovi o maggiori oneri a carico della finanza pubblica e delle imprese private, derivanti da quanto disposto nel comma 1, per il solo anno 2011 gli effetti economici e gli istituti giuridici e contrattuali previsti per la festività' soppressa del 4 novembre non si applicano a tale ricorrenza ma, in sostituzione, alla festa nazionale per il 150° anniversario dell'Unita' d'Italia proclamata per il 17 marzo 2011.
3. Dall'attuazione del presente decreto non devono derivare nuovi o maggiori oneri a carico della finanza pubblica
Personalmente questo mi fa un pò infuriare...
Questa Italia si... Italia no...
come minimo fa un pò ridere...
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